A partire dal 2019 sono 8 i miliardi destinati a 140 imprese europee con le migliori prassi ambientali, sociali e di governance.

Adozione di nuovi criteri di investimento per i fondi propri Banca d’Italia e, in particolare, i portafogli di azioni emesse da società dell’euro zona (inclusa l’Italia). Si parla di circa 8 miliardi di euro – pari al 6 per cento degli investimenti finanziari totali in euro – e comprendono titoli di 140 società quotate.

Per orientare i nuovi principi di investimento verso i criteri ESG Banca d’Italia ha integrato questi fattori nei parametri di investimento attualmente utilizzati, in particolare:

  • escludendo dall’universo investibile le società che operano prevalentemente in settori non conformi ai principi dell’UN Global Compact;
  • privilegiando le società con i punteggi migliori sui profili ESG, secondo la valutazione compiuta da una società specializzata opportunamente selezionata.

Banca d’Italia ha cominciato a investire in azioni di società quotate negli anni sessanta sia per diversificare il portafoglio e sia per sostenere le imprese italiane. Successivamente il portafoglio azionario è stato esteso alle imprese dell’area dell’euro. Negli Stati Uniti e in Giappone gli investimenti azionari sono effettuati attraverso l’acquisto di quote di prodotti di investimento collettivo.