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Per l’Italia ricetta dello sviluppo plausibile quindi sostenibile

Il bilancio sociale delle imprese, specie se in salsa italiana, è uno strumento utile per monitorare il rapporto tra imprese, territorio e comunità, per dare ulteriore impulso alla costruzione di un’economia più attenta all’uomo, sensibile alle grandi sfide del futuro. Un rapporto fecondo, quello tra imprese e comunità, che in Italia ha grandi potenzialità, che viene da lontano e porterà lontano, aiutandoci a battere la crisi.

Come emerso dalla ricerca ‘Coesione è Competizione – Le nuove geografie della produzione del valore in Italia” di Fondazione Symbola, Consorzio Aaster e Unioncamere, l’Italia della coesione, quella che vede le aziende camminare con le comunità, coinvolgere i cittadini, valorizzare e sostenere i lavoratori, ha una chance in più. Non a caso le imprese ‘coesive’ hanno registrato lo scorso anno aumenti del fatturato nel 39% dei casi contro il 31% delle altre imprese. Quando l’Italia fa l’Italia e scommette sui suoi talenti e sulle comunità, sulla forza dei territori, quando usa le nuove tecnologie per rilanciare il saper fare diffuso e le tradizioni produttive d’eccellenza, se investe sulla qualità e la bellezza, sulla cultura, la ricerca e la coesione sociale, allora ce la fa.

C’è una trama di connessioni e relazioni, un ‘andare con gli altri’, che è il tessuto connettivo del made in Italy più vitale. Che è iscritto nel dna del nostro modello produttivo e delle nostre dinamiche sociali, che vanta un tradizione secolare, emersa con evidenza con l’esperienza visionaria ed eccellente di Olivetti, ma che ritroviamo anche nel connubio Ferrero-Langhe, come in quello Cucinelli-Solomeo (Pg), o Alessi-Crusinallo (Vb).

Su questo terreno si muove anche l’Europa, pensiamo l’appello del Libro verde della Commissione europea sulla responsabilità sociale delle imprese, e proprio per promuovere lo sviluppo della responsabilità sociale delle imprese a inizio legislatura ho presentato una proposta di legge sottoscritta da molti colleghi. Se in un mondo sempre più globalizzato la responsabilità sociale delle imprese è uno degli ingredienti dello sviluppo sostenibile, in Italia è la chiave per rinverdire quella lunga tradizione che trova nel legame tra territorio, imprese e comunità, tra antichi saperi e innovazione, l’essenza stessa del made in Italy di qualità che vince nel mondo.

Ermete Realacci
Presidente Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera
e Presidente della Fondazione Symbola