Supportare le imprese per tradurre i principi della csr in competitività
Le Camere di commercio, con Unioncamere, presidiano il tema della responsabilità sociale ormai da più di un decennio. Dopo aver contribuito nel 2003 al lancio del progetto CSR-SC con l’allora Ministero del welfare, oggi numerose Camere sono attive in materia di CSR grazie anche a un network di sportelli che agiscono sui territori, fortemente in sintonia con gli attori istituzionali, economici e sociali.
L’azione delle Camere è oggi orientata a supportare le imprese a tradurre i principi della CSR in elementi di competitività e prospettive di durata e successo, a definire modelli di sviluppo sostenibile che facilitano il dialogo tra gli attori della filiera per la creazione di valori condivisi, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni di imprenditori.
E sono 75 le Camere di commercio che risultano impegnate sui temi più ampi della green economy e dell’efficienza energetica.
L’intervento camerale è anche rivolto a rafforzare gli strumenti di riconoscibilità, trasparenza e legalità delle imprese, agevolando la conoscenza e l’accessibilità delle informazioni attraverso la diffusione di buone prassi e la rendicontazione sociale.
In particolare, il sistema camerale ha messo in pratica direttamente all’interno della propria sfera gestionale l’attività di reporting sociale, sperimentando iniziative nell’ottica della trasparenza e dell’accountability verso i portatori d’interesse (Bilancio sociale, di sostenibilità, di mandato, di genere). Queste esperienze sono state valorizzate e messe a frutto nell’impostazione dei documenti di rendicontazione delle performance ai quali le Camere, come tutte le amministrazioni pubbliche, sono tenute ad adempiere in base al dettato del d.lgs 150/2009 (segnatamente il Piano e la Relazione sulla performance).
Claudia Samarelli
Unioncamere