Ecco l’elenco (SCARICA QUI IL FILE) delle imprese che a novembre hanno depositato – tutte sotto standard GRI – la loro rendicontazione non finanziaria relativa all’anno 2020 in CONSOB

Sono 210 di cui il 20% – 42 soggetti –  ha optato per integrare, pur in modo evidenziato e distinto, queste informazioni nella relazione di gestione.

16 le aziende virtuose che hanno depositato il documento a titolo volontario, non rientrando nei parametri dell’obbligatorietà voluta dalla direttiva e qui le elenchiamo: Acque Venete, Aimag, Alba Leasing, Assimoco, Cassa Centrale Raiffeisen Alto Adige, Comer, Feralpi, Gedi, Gruppo Torinese Trasporti, Ima Illimity Bank, Infrastrutture Wireless Italiane, Massimo Zanetti Beverage, Novamont, Techedge e Università Tor Vergata

Riccardo Taverna, Direttore Economia Civile & Sostenibilità Aida Partners

Classificare gli stakeholder sulla base di “impressioni” personali. L’analisi di materialità realizzata a tavolino. Non spiegare il motivo per cui gli obiettivi non sono stati raggiunti. Richiedere ai consulenti di realizzare il bilancio senza “disturbare” l’azienda. Stendere un sottile velo di omertà per “coprire” le inefficienze o gli inciampi dell’azienda. Addomesticare i dati che secondo l’azienda possono danneggiarne l’immagine.

No, queste non sono le linee guida per realizzare un innovativo Bilancio di Sostenibilità.

Sono, invece, i sintomi di un malcostume che si sta diffondendo tra le imprese: produrre una vera e propria brochure camuffata da bilancio che racconti quanto in azienda tutto sia bello e sostenibile. Il Bilancio di Sostenibilità, che dovrebbe essere un documento che rendiconta agli stakeholder, partendo da ciò che è per loro rilevante, gli aspetti positivi e le aree di miglioramento dell’impresa oltre ai suoi impatti economici, sociali e ambientali sta diventando un documento autoreferenziale e poco credibile. Continue reading

Come avevamo anticipato da qualche mese (leggi articolo) il 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha adottato una serie di misure per agevolare il flusso di investimenti verso attività e imprese sostenibili nell’ambito del mercato comunitario. Misure che intendono migliorare l’attendibilità delle informazioni pubblicate nelle DNF e la loro accessibilità. Viene così pubblicata la proposta per il Corporate Sustainability Reporting che implementa la direttiva attualmente recepita in Italia ed in vigore dal 25/1/2017 (DL 254/2016). Continue reading

In Europa sono state licenziate le nuove linee guida che a breve recepiremo ma gli annunciati valori premianti per le imprese sostenibili si riducono nei fatti a poca o diversa cosa e comunque molto concentrati sul cambiamento climatico. In particolare nel capitolo 4.3 – ‘Politiche e procedure relative al rischio di credito‘ dove si indica al punto 4.3.5 (scarica qui) di tener conto dei rischi associati ai fattori ESG citando testualmente “I rischi del cambiamento climatico per le performance finanziarie dei clienti possono materializzarsi principalmente sotto forma di rischi fisici, come quelli che derivano dagli effetti tangibili del cambiamento climatico, compresi i rischi di responsabilità civile per aver contribuito al cambiamento climatico stesso, o i rischi di transizione, ad esempio quelli che derivano dalla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e resistente ai cambiamenti climatici. Inoltre, possono verificarsi altri rischi, quali cambiamenti delle preferenze del mercato e dei consumatori e rischi legali, che potrebbero influire sull’andamento delle attività sottostanti” .   Per i prestiti alle micro e piccole imprese – capitolo 5.2.5 – ritorna evidente la valutazione dell’esposizione ai fattori ESG (scarica qui) così come, pur meno specificato, per i prestiti alle medio grandi (scarica qui)

Per i beni mobili o immobili a garanzia del prestito – capitolo 7.1 – ” Se del caso, gli enti dovrebbero tenere conto dei fattori ESG che influenzano il valore della garanzia reale, ad esempio l’efficienza energetica degli edifici” . Questo è tutto, così come negli allegati relativi a criteri, informazioni e metriche per la cessione del crediti nessun accenno alla valutazione dei documenti di sostenibilità delle imprese. Per chi volesse qui il documento integrale.

 

La novità è già nelle Linee Guida sulla misurazione del merito creditizio diffuse da EBA lo scorso maggio che entreranno in vigore a partire dal 30 giugno 2021.

Il Commissario Consob Anna Genovese ha illustrato l’evoluzione della Direttiva UE che, come avevamo già anticipato, è in fase di revisione forse già entro la fine dell’anno. Troppo pochi (9) i bilanci depositati a titolo volontario in Consob (scarica elenco completo). Il trend di pressione, anche finanziaria, per la riconversione del sistema produttivo UE a paradigmi di sostenibilità è in accelerazione e l’obbligo a produrre la Direttiva potrebbe essere ampliato a tutti gli EIP (Enti di Interesse Pubblico) che non siano PMI (abbassando quindi la soglia da 500 dipendenti a 250) oltre che per tutte le società quotate, indipendentemente dalla dimensione. Altra riflessione sul fatto che l’ambito di applicazione dovrebbe essere esteso a tutte le grandi società europee non quotate, o quotate al di fuori dell’UE, e anche alle grandi società extraeuropee quotate nei mercati regolamentati dell’UE. Continue reading

consob logo - Informamolise

Attorno al Green Deal europeo gireranno capitali colossali, sia a livello di fondi che di movimentazione finanziaria. La richiesta da parte degli investitori di ottenere – attraverso le DNF – adeguate informazioni sulla sostenibilità dei capitali investiti, è stata totalmente disattesa al punto da rivedere la direttiva stessa come abbiamo già anticipato (LEGGI ARTICOLO/SCARICA IL DOCUMENTO CONCLUSIVO UE)Continue reading

L’UNDP, il dipartimento Onu che governa gli obiettivi di sviluppo sostenibile (o durevole come traducono i francesi) ha in programma l’apertura di una consultazione pubblica per istituire regole e standard che saranno poi il riferimento più autorevole, se non l’unico, per Private Equity, Bond e imprese. La grande mobilitazione di capitali in questa direzione ha reso evidente l’assenza di un quadro attendibile per integrare gli impatti classificati nei 17 punti SDG con le scelte decisionali di investitori e imprese. La tematica è molto complessa ed articolata, anche strettamente connessa alla revisione della direttiva UE sulle rendicontazione non finanziaria (leggi nostro articolo)

Suggeriamo di monitorare gli sviluppi attraverso il link SDG IMPACT STANDARDS

Osservatorio Bilanci di Sostenibilità
Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Gli Stakeholdes (tra cui investitori, pubbliche autorità) hanno modificato comportamenti e  parametri di giudizio con una sempre più attenta analisi dei fatti, e sono sempre più in grado di distinguere grazie all’impegno di una corretta informazione le imprese realmente sostenibili da quelle che non lo sono o lo sono solo a parole

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Le DNF sono poco utili ed attendibili, l’Unione Europea cambia la legge.  Si è conclusa a maggio la consultazione per mappare alcune questioni rilevate e classificate critiche per l’attuazione della direttiva:

  • le informazioni poco comparabili e poco attendibili
  • le imprese rendicontano informazioni non rilevanti e non ritenute necessarie dagli utenti
  • alcune imprese – i cui utenti e investitori richiedono dati non finanziari evitano la questione
  • è difficile per utenti e investitori ottenere informazioni non finanziarie anche quando esistono
  • le imprese non affrontano i costi per produrre una documentazione adeguata e spesso non sanno ne’come ne’ cosa rendicontare.

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Economia e finanza  hanno cominciato a premiare la capacità di costruire sistemi eticamente fondati, gli stakeholdes (consumatori, investitori e pubbliche autorità) stanno modificando in profondità i loro comportamenti e i loro parametri di giudizio con una sempre più attenta analisi dei fatti, e saranno sempre più in grado di distinguere le imprese realmente sostenibili da quelle che non lo sono o lo sono solo a parole. Il Manifesto di Assisi  raccontato da Ermete Realacci quest’anno apre la sesta edizione del nostro premio. Un manifesto per tessere una rete di intelligenze volte alla creazione di una economia a misura d’uomo e dare l’impulso per una politica industriale che interpreta il senso del cambiamento. Non avremmo potuto sperare in migliore premessa! Abbiamo anche voluto ospitare una sessione dedicata al mondo ‘finance’ – assieme a Unione Fiduciaria – sempre più propenso ad un sistema premiale verso le imprese responsabili. Ma soprattutto la testimonianza diretta delle aziende finaliste per gli esempi tangibili di sostenibilità applicata. programma PREMIO BBS 18 marzo 2020

 

Tassa Pigouviana sul carbonio per allontanare il cigno verde

Nel 1930 sessanta banche centrali di tutto il mondo (tra cui Banca d’Italia) fondarono’ Bank of International Settlement’ – BIS al fine di promuovere la stabilità finanziaria e monetaria a livello globale. BIS oggi ci propone l’orribile presentimento del Cigno Verde, ossia l’ipotesi di una matematica catastrofe finanziaria mondiale qualora non vi fosse un immediato – all’unisono – cambio di rotta e passo sulla lotta al cambiamento climatico.

E’ doveroso leggere il rapporto THE GREEN SWAN ed anche provvidenziale spaventarsi a morte per lo scenario di totale sconquasso finanziario – prima ancora che socio-ambientale – che ne consegue.

Tassa Pigouviana sul carbonio (l’economista Pigouv già nel 1920 predicava una economia del benessere gettando le basi per le imposte sulle essenzialità negative) e guerra ai combustibili fossili con piano di uscita concordato ai grandi players. Queste le soluzioni in estrema sintesi di quanto proposto nel rapporto per evitare l’implosione planetaria del sistema e allontanare il cigno verde che, come quello nero, sta a significare l’incapacità di valutare un evento improbabile ma in corso, in quanto non rientra nel campo delle normali aspettative, dato che niente nel passato può indicare in modo plausibile la sua possibilità. Il nostro cigno, o l’arte di affrontare l’incertezza,  si riferisce ad eventi inaspettati, considerati unici, e al loro conseguente ruolo dominante nella storia.

 

 

Consob presenta una analisi sui bilanci di sostenibilità depositati al 31/12/2018 da aziende quotate. Un lavoro che a livello scientifico e statistico ha avuto la collaborazione di Methodos, società di consulenza che fa capo a Filippo Muzi Falcone ed Emilio Galli Zugaro ma anche di Nedcommunity, l’ Associazione che raggruppa i consiglieri non esecutivi e indipendenti. SCARICA IL DOCUMENTO

 

 

Lo scorso 4 luglio è stato pubblicato un nuovo decreto riguardante le linee guida che tutto il mondo non profit deve svolgere per rendere conto delle loro attività.

Si tratta dell’Adozione delle Linee Guida per la redazione del bilancio sociale degli Enti del Terzo Settore –  SCARICA QUI  – dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

A prescindere dell’obsoleta e superata definizione del documento (se non rendicontazione non finanziaria almeno si parli di bilancio di sostenibilità), si è posta luce su una questione già intrinseca nella mission delle organizzazioni non profit, ossia il loro operato socio-ambientale che è oggetto primo ed unico dell’attività espressa in fase di atto costitutivo.

Ciò che spesso manca, è una documentazione più chiara ed esaustiva sui bilanci d’esercizio essendo questa galassia di realtà per lo più poco soggetta a particolari obblighi contabili.

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I colossi ora scoprono gli stakeholder

Business Roundtable, associazione che raccoglie 181 Ceo delle società big americane, ha pubblicato una nuova dichiarazione The Purpose of a corporation in cui viene rivalutato il motore dell’economia. Non si pensa più solo al profitto degli azionisti, ma a tutti gli stakeholder: clienti, dipendenti, fornitori e comunità. Continue reading

A partire dal 2019 sono 8 i miliardi destinati a 140 imprese europee con le migliori prassi ambientali, sociali e di governance.

Adozione di nuovi criteri di investimento per i fondi propri Banca d’Italia e, in particolare, i portafogli di azioni emesse da società dell’euro zona (inclusa l’Italia). Si parla di circa 8 miliardi di euro – pari al 6 per cento degli investimenti finanziari totali in euro – e comprendono titoli di 140 società quotate.

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Life Gate attraverso l’osservatorio nazionale sullo  stile di vita sostenibile racconta: 

3 italiani su 4 sanno quanto conta la sostenibilità, quanto sia ormai imprescindibile e intrinseca nelle nostre azioni quotidiane. I dati Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile 2018 raccontano un’Italia che sta andando nella giusta direzione.

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CONSOB pubblicato il regolamento attuativo per la rendicontazione non finanziaria che a partire dal bilancio d’esercizio 2017 segnerà l’obbligatorietà per i soggetti parametrati di pubblico interesse

Chiuse le consultazioni e operativo il documento, ecco il testo licenziato REGOLAMENTO CONSOB e la RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Per chi volesse approfondire l’iter qui i link ai singoli documenti con le osservazioni pervenute da varie istituzioni, nel dettaglio: ABI, AIAF, ANIA, ASSIREVI, ASSONIME, AMNESY INTERNATIONAL (con altre organizzazioni umanitarie) CGL CISL UIL, IMPRONTA ETICA, FONDAZIONE SYMBOLA, UNIONCAMERE, UTILITALIA, RINA, STUDIO LEGALE RAYNAUD, STUDIO LEGALE SZA, UNIVERSITA’ CATTOLICA DI MILANO, UNIVERSITA’ DI TORINO E IDEE ECONOMICHE.

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direttiva imm

 

 

La comunicazione della Commissione UE del 26/6/2017 ‘Orientamenti sulla comunicazione di informazioni di carattere non finanziario’, fornisce spunti interessanti sulla impostazione e sugli scopi del bilancio di sostenibilità.

Scarica Documento Commissione UE Bilancio di Sostenibilità

 

 

Di seguito riportiamo  il testo del Decreto legislativo del 30 dicembre 2016 n.254  in vigore dal 25 gennaio 2017 – La sorpresa delle sanzioni amministrative.

Il decreto legislativo – che come sappiamo non passa dal Parlamento – attua la direttiva UE sui bilanci di sostenibilità a partire dall’esercizio finanziario 2017 e per i soli enti di interesse pubblico.

Chi sono quindi i soggetti interessati?

Quali ulteriori parametri di riferimento?

Qui riportiamo testualmente chi dovrà far fronte a questa rendicontazione (scarica documento), ossia chi sono gli enti di interesse pubblico.

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cconsob

Le informazioni non finanziarie entrano nel radar della Consob. Ma prima di arrivare al Regolamento attuativo, figlio della Direttiva europea recepita in Italia nel 2016 su questa sorta di bilancio sociale “rafforzato”, la Commissione metterà il testo in consultazione.

“Le intenzioni sono di pubblicare il documento entro giugno”, conferma Anna Genovese, commissaria Consob che segue in prima persona la normativa. Forse il tipo di attività che sente più vicino alla sua formazione: “E’ stato molto stimolante confrontarmi con una varietà di interlocutori con competenze anche molto diverse dalle mie. Per quanto mi riguarda, mi ha molto interessato seguire la produzione regolamentare della Consob”. Continue reading

etica newsl Governance & Accountability Institute indica che nel 2015 l’81% delle società dell’S&P500 ha pubblicato un Corporate Sustainability Report. Erano il 20% nel 2011. Boerner (G&A): «Chi non rendiconta indietro rispetto ai peer agli occhi degli investitori»

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ANCORA POCHI GIORNI PER PARTECIPARE ALLA CONSULTAZIONE PUBBLICA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Chiude il 15/4/2016 la consultazione pubblica relativa alle  linee guida, suggerite ma non obbligatorie, circa la metodologia e i criteri utilizzabili per la rendicontazione non finanziaria.

L’obiettivo della consultazione pubblica e’ quello di raccogliere opinioni da parte degli stakeholders delle grandi imprese che saranno coinvolte appartenenti a tutti i settori  merceologici circa le linee guida e le interpretazioni operative relative alla rendicontazione non finanziaria, facendo riferimento in particolare all’art.2 della DIRETTIVA COMUNITARIA 2014/95/EU

La consultazione si rivolge a tutti: Cittadini, imprese, investitori, organizzazioni e autorità pubbliche. Saranno apprezzate e benvenute soprattutto tutte le opinioni da parte dei soggetti coinvolti dalla normativa comunitaria, ossia tutte le imprese con una struttura di oltre 500 dipendenti.

Per partecipare o ulteriori informazioni

CLICCA QUI

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Vincono il Premio Bilancio Sociale SALVATORE FERRAGAMO per la categoria Grande Impresa e CMS per la categoria PMI Gli altri finalisti: Wind e Acque.

La seconda Edizione del Premio Speciale BBS Arete’ si e’ conclusa ieri a Roma con l’assegnazione dei premi Bilancio Sociale 2015 rispettivamente a Ferragamo per la categoria Grandi Imprese e a Cms per la categoria PMI. BBS, in accordo con Arete’, ha così voluto valorizzare, insieme alle Grandi Imprese, anche l’attività di rendicontazione non finanziaria delle imprese sotto i 500 dipendenti che pur non essendo coinvolte nella nuova normativa comunitaria, hanno inserito stabilmente il bilancio sociale all’interno delle politiche aziendali. Continue reading

etica news
L’Europa chiama a confronto gli stakeholder sulla Direttiva 2014/95. L’Italia partirà a breve. Il punto centrale è quanto debbano essere dettagliati gli obblighi. La legge sulle diversity nei cda può essere la formula da replicare per educare al nuovo modello di impresa.

Non è solo un obbligo giuridico-contabile. Ma è l’occasione per condurre una operazione di educazione e di consapevolezza in merito a un modello d’impresa che, comunque, è destinato ad affermarsi. Nelle ultime settimane si è accesa l’attenzione sulla Direttiva Ue 2014/95, riguardante l’obbligo di rendicontazione delle informazioni non finanziarie da parte delle imprese di maggiori dimensioni (250 in Italia). Le date cominciano a essere strette: entro il 6 dicembre gli Stati nazionali devono mettere in atto i provvedimenti normativi che consentano l’adozione della direttiva. Con un certo anticipo rispetto a quella scadenza, si aspettano da Bruxelles le linee guida per comprendere quale sarà l’autonomia dei legislatori nazionali.

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articolo bancaUna chiave di lettura parallela

Banca Marche dal 2003 al 2010 ha prodotto un bilancio sociale, Banca Etruria pure dal 2008 sino all’esercizio 2013, quello dei bond incriminati; bilancio revisionato sin dalla prima edizione da PWC. Poi e ovviamente nulla più. Chieti e Ferrara per contro non lo avevano mai considerato nella loro governance.

La lettura di questi documenti – per chi volesse addentrarsi – può alla luce dei fatti offrire spunti e riflessioni per crearsi una opinione considerando appunto le dichiarazioni volontarie degli istituti in merito alla loro condotta in materia di trasparenza, etica, stakeholders e governance in genere oltre ad offrire dati e tabelle di bilancio d’esercizio facili da capire come d’uso nei documenti di rendicontazione sociale.

BBS mette a disposizione gli ultimi due bilanci prodotti dalle banche segnalando alcuni passaggi di lettura come la pagina 25 del documento Banca Etruria ‘Contesto di Riferimento 2013’, da pagina 87 la storia della ‘La raccolta’, infine la gestione del risparmio a pagina 91.

Per Banca Marche segnaliamo la sezione riservata ai clienti dove a pagina 61 si attestano le ‘politiche di raccolta e degli impieghi’.

Leggi Bilancio Banca Etruria 2013

 Leggi Bilancio Banca Marche 2010

 

 

Evento al Salone CSR e Innovazione Sociale alla Bocconi

Roma, 6 ott. (askanews) – La Biblioteca Bilancio Sociale organizza domani un incontro al Salone della CSR e della Innovazione Sociale, all’Università Bocconi Milano, che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare il management delle Associazioni e fornire competenze per lo sviluppo di strategie e politiche per accompagnare le imprese verso una economia basata anche sulla credibilità.

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etica news

Lidia Capparelli (Consip): «La novità della direttiva Ue è l’introduzione del criteri del life-cycle cost. In Italia abbiamo oltre 32mila stazioni appaltanti. L’innovazione deve essere accompagnata da un cambiamento organizzativo, se no fallirà»

La Csr sta per entrare negli appalti pubblici. La direttiva europea che obbliga a modificare i criteri per l’assegnazione di un bando (la 2014/24/UE) è in corso di recepimento (il disegno di legge 1678, attualmente è in discussione al Senato) e, quando diventerà legge, introdurrà il concetto del costo del ciclo di vita, facendo superare il parametro, che finora la fa da padrone, del prezzo più basso. Continue reading

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Inizia il test!

Progetto PCN punto di contatto nazionale responsabilità sociale d’imprese

Il progetto è una creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale  tra le imprese attraverso il rafforzamento delle azioni di coordinamento e scambio tra PA.

Oltre al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dello Sviluppo Economico, hanno aderito al progetto sedi ciregioni italiane e l’INAIL.

Parallelamente al progetto interregionale e in risposta alla Comunicazione della Commissione Europea è stato elaborato il Piano d’Azione nazionale sulla responsabilità sociale d’impresa 2012-2014, che ha visto operare, in qualità di Amministrazioni capofila, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Continue reading

etica news

Il 18% degli italiani ha un atteggiamento positivo verso le pratiche rispettose dell’ambiente e dei diritti sociali. Ma c’è confusione sulle cause del riscaldamento globale: il 29% considera il fenomeno anche come un effetto delle calamità naturali.

Sono studenti, impiegati o insegnanti con un’età compresa tra i 18 e i 34 anni, un alto titolo di studio, e in prevalenza donne. Vivono soprattutto nel Nord Ovest dell’Italia, in un nucleo familiare di 3 o più persone. È questo l’identikit di quel popolo di “appassionati” della sostenibilità sempre più attento ad adottare stili di vita rispettosi dell’ambiente e dei diritti sociali e convinto che a questi aspetti si debba guardare, anche in tempo di crisi. Continue reading

etica news

La ricerca finanziata da Hera e discussa l’8 maggio in un lunch meeting di Impronta Etica. Chi adotta un bilancio di sostenibilità ha una dimensione maggiore, una redditività maggiore e tassi di crescita superiori

Sostenibile, allora grande. Sembra questa la relazione che si stabilisce nelle aziende che hanno un bilancio redatto secondo i parametri del Gri. Una sorta di principio di causa-effetto che ha impatti non solo qualitativi (la trasparenza), ma quantitativi. Chi adotta un bilancio di sostenibilità ha, infatti, una dimensione maggiore (in termini di patrimonio, valore della produzione, totale attivo e utile netto), una redditività maggiore (più del doppio di ebitda margin) e tassi di crescita superiori (valore della produzione ed ebitda margin). Continue reading

etica news

La certificazione avrà due livelli: base («A») e approfondito («AAA») e permetterà di comunicare e tracciare in modo trasparente l’impegno etico/sociale di un’azienda e l’origine dei prodotti. La presentazione oggi a Milano in Assolombarda.

Si chiama “Social Footprint – Product Social Identify” (Sfp) e nasce in risposta alla crescente esigenza delle aziende di comunicare in maniera efficace ai consumatori il proprio sforzo in termini di sostenibilità. Sarà presentata questa mattina,  29 aprile, a Milano, presso l’auditorium Assolombarda, la prima certificazione che valuta l’impronta sociale di un prodotto, realizzata dal Gruppo di Lavoro composto da tre dei principali Organismi di Certificazione nazionali ed internazionali: Bureau Veritas, Certiqualty e Dnv Gl. Continue reading

Servono buone regole di comportamento tanto per il settore pubblico che per quello privato

Il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (sdg) richiederà grandi investimenti in termini di nuove infrastrutture per l’acqua, l’energia e i trasporti, nuovi sistemi d’istruzione , una nuova sanità eccetera. Quando si parla di costruire il futuro, al centro vi sono sempre importanti investimenti in termini di persone, tecnologie, infrastrutture e capitale naturale. Investimenti in termini di persone, tecnologie, infrastrutture e capitale naturale. Investimenti indispensabili per raggiungere gli Sdg. Continue reading

aska

L’impresa – se responsabile – è protagonista del sistema sociale e ambientale in cui opera, pone e propone modelli di comportamento che debbono essere tradotti in valore e vantaggio.

Oggi si apre una straordinaria occasione per le imprese; nel pieno di una crisi totalitaria ( mercato, valori,lavoro, fiducia) poter tornare a competere su nuovi asset di mercato, il profitto può anche basarsi su solide strategie di sostenibilità, sinonimo di lungo termine.
Avere la possibilità di dichiarare quindi rendere pubblico un buon governo è una chance, la migliore se messa nelle mani giuste.
Ma tutto questo non deve assolutamente essere inteso come l’ennesimo adempimento burocratico che un impresa si ritrova sulle spalle; bisogna che corrisponda alla naturale tendenza di ogni sana politica del terzo millennio: LA SEMPLICITA’. Continue reading

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Per l’Italia ricetta dello sviluppo plausibile quindi sostenibile

Il bilancio sociale delle imprese, specie se in salsa italiana, è uno strumento utile per monitorare il rapporto tra imprese, territorio e comunità, per dare ulteriore impulso alla costruzione di un’economia più attenta all’uomo, sensibile alle grandi sfide del futuro. Un rapporto fecondo, quello tra imprese e comunità, che in Italia ha grandi potenzialità, che viene da lontano e porterà lontano, aiutandoci a battere la crisi. Continue reading

logo_csr unioncamere

Le Camere di commercio, con Unioncamere, presidiano il tema della responsabilità sociale ormai da più di un decennio. Dopo aver contribuito nel 2003 al lancio del progetto CSR-SC con l’allora Ministero del welfare, oggi numerose Camere sono attive in materia di CSR grazie anche a un network di sportelli che agiscono sui territori, fortemente in sintonia con gli attori istituzionali, economici e sociali. Continue reading

Dove la società è più vitale la crisi morde meno
Il rapporto di symbola unioncamere e aaster

C’è un’Italia che, nonostante la crisi, resiste e sa essere innovativa, creativa, unita, vocata alla qualità e alla bellezza. In una parola competitiva. È l’Italia della coesione, quella che vede le aziende camminare con le comunità, coinvolgere i cittadini, valorizzare e sostenere i lavoratori. Continue reading

arte di migliorare

Le strade convergenti per creare profitto sostenibile

Il Lean Management cerca risultati tramite il miglioramento delle performance dell’impresa attraverso la crescita delle competenze dei collaboratori, con il miglioramento del flusso tra persone e luoghi/strumenti di lavoro, riducendo tutti i processi che non creano valore ma soprattutto diminuendo lo spreco di materiali, di tempo, di scorte e trasporti inutili, di ogni fase che non porta valore aggiunto… lo spreco interno lordo come nuovo indicatore per la crescita.

Di fatto sono tutti benefici sociali, verso i clienti / consumatori posti all’apice del riassetto, nei riguardi del propri lavoratori coinvolti, valorizzati e migliorati in competenze anche con la creazione di un ambiente di lavoro positivo e la sistematica riduzione dello spreco (materiali, energia, trasporti, spazi) favorisce di molto l’ambiente e non ultimi i fornitori che devono riposizionarsi in una ‘catena’ lean che ripropone appunto il cliente all’apice della formula produttiva. Continue reading